TY - JOUR AU - Olivieri, L. AU - Salvarani, C. AU - Cantini, F. AU - Punzi, L. AU - Matucci Cerinic, M. PY - 2003/12/30 Y2 - 2024/03/29 TI - Recommendations for starting anti TNF-α in patients with ankylosing spondylitis JF - Reumatismo JA - Reumatismo VL - 55 IS - 4 SE - Editorials DO - 10.4081/reumatismo.2003.220 UR - https://www.reumatismo.org/reuma/article/view/reumatismo.2003.220 SP - 220-223 AB - La spondilite anchilosante è la malattia più rappresentativa del gruppo delle spondiloartriti. Di esso fanno parte anche l’artrite reattiva, l’artrite psoriasica, l’artrite associata alla colite ulcerosa ed alla malattia di Crohn e forme che non rientrando in nessuna della categorie precedenti sono dette indifferenziate (1). Si tratta di malattie molto frequenti che complessivamente colpiscono l-2% della popolazione (2). La spondilite anchilosante inizia di solito nella seconda e terza decade di vita ed è più frequente nel sesso maschile. In molti casi la malattia è progressiva ed è causa di un grado di disabilità non inferiore a quello provocato dall’artrite reumatoide (3). Gli scopi della terapia della spondilite anchilosante sono: ridurre l’intensità del dolore e della rigidità, migliorare la funzione, contrastare la progressione del danno radiologico e prevenire la disabilità. Sino a poco tempo fa la terapia della spondilite anchilosante consisteva nella somministrazione di farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) e nel programma di riabilitazione. I FANS sono efficaci nel controllo del dolore e della rigidità e consentono anche di ottenere un miglioramento della funzione. ER -